
Toyota ha dichiarato negli Stati Uniti di aver messo in atto un piano per mantenere stabili le relazioni commerciali con i fornitori e i prezzi delle auto, decidendo di coprire lei stessa gli extra del 25% introdotti sui dazi relativi alle componenti destinate ai propri stabilimenti statunitensi, importate sia dalla Canada che dal Messico. Secondo quanto riporta il giornale Nikkei, la Toyota Motor Corporation ha comunicado ai maggiori collaboratori che intende assumersi completamente questi ulteriori spese derivanti dai nuovi tassisti, misure prese allo scopo di minimizzare eventuali interruzioni nella linea di approvvigionamento causate dalle recenti normative doganali emanate dall'amministrazione americana.
E in ultima analisi Non devono far ricadere gli eventuali incrementi di costo sugli acquirenti. Il ruolo dinamico dell'azienda leader globale evidenzia la sua pianificazione strategica a lungo terme per gestire le sfide legate alle normative commerciali internazionali. Questa metodologia — precedentemente dichiarata anche da Honda ed altri produttori presenti nell’Unione Europea con impianti statunitensi — secondo quanto riporta Nikkei beneficherà non soltanto Toyota, ma promuoverà altresì l'idestabilità generale all'interno del vasto panorama industriale automobilistico degli USA.