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Il suo universo ruotava attorno ai camion. Questo emerge dalle pagine sui social network dove si può vedere. Gianni Minotti Con quei sorrisi indescrivibili, ci si delizia. Gianni Minotti è un camion candido ornato di vene celesti, lustrato alla perfezione per superare qualunque via, sotto ogni tipo di tempo atmosferico, concentrandosi sulla carreggiata e tenendo salde lemani sul volante. Ieri evening, in A14 All'altezza del chilometro 99, diretto verso sud, brillava il sole. A circa settecento metri dall'uscita di Cesena, la sua città, stava accadendo qualcosa d'inatteso. Crescì a Pioppa, ma adesso risiedeva a Castiglione di Ravenna. Verso le undici tutto sembrò bloccarsi bruscamente. Il camion e la vita si immobilizzarono insieme. Della splendida macchina rimase soltanto la cabina danneggiata ed il rimorchio ribaltato su un lato; la cisterna piena di mangimi si riversò sull'asfalto. Gianni Minotti se ne andò quel giorno. Ma forse già ora non è solo. Gli amici lo salutarono dicendo: «Ci sono gli angeli con te», emozionati dalla tragica fine cui nessuno avrebbe mai pensato. Così com'è successo per molte altre volte, questo incidente magari fu ancora peggiore. Gianni, prossimo ai cinquanta - sarebbe stato il suo compleanno nei giorni seguenti – era un uomo eccezionale dotato di un grandissimo cuore. Nell'anno duemilaventi creò l'organizzazione caritatevole 'Svalvolati dell Adriatico', finalizzata alla raccolta fondi attraverso raduni e manifestazioni legate al settore dei trasporti pesanti per finanziare reparti specializzati in pediatria oncologica e neuro-psichiatrica presso l'Ospedale Infermi di Rimini. Lavorava nell'impero aziendale fondata dai genitori, la cooperativa agricola 'Minotti Ivo & C.', istituitasi nel millenovecentosessantenne grazie al capostipite Giannis e ai suoi due rampolli impegnatisi nel campo dell'avicoltura. Con il trascorrere delle stagioni arrivarono nuovi membri della famiglia, inclusi i pronipoti come Gianni stesso. Quest'impresa, originaria di Pioppa dove attualmente concentra gran parte delle sue operatività, espansosi progressivamente nelle regioni circostanti. Ieri, mentre transitava lungo queste vie bordate dalle proprie insegne commerciali, Gianni perse improvvisamente il comando del proprio veicolo. All'altezza del punto esatto di chilometro novantanove, poco dopo le dieci, incappò in un secondo automezzo intento lentamente a procedere davanti a lui. Si trattava evidentemente di una formazione appartenente a squadre addette alle opere pubbliche locali, visibili grazie agli enormi cartelli posti sulla retroguardia. Fu proprio contro questi contrassegni che minacciò violentemente il furgone guidato da Minotti. Da subito risultò evidente quanto fossero gravi le condizioni dello scenario: soccorritori del servizio Sanitario Nazionale furiosamente correvano sul luogo ma dovettero purtroppo dichiararlo morto a causa dell'intenso impatto sofferto durante il frontale collisione.

In merito alla ricostruzione precisa degli eventi, stanno indagando le squadre della Polizia Stradale di Forlì, arrivati sul luogo per effettuare gli esami. Sulle possibili cause considerate - tutte tuttavia da confermare - c'è l'ipotesi di un impatto con uno dei dispositivi segnaalici durante una manovra, forse mentre si era diretti verso l'uscita Cesenatico poco distante. Invece, il guidatore dell'altra vettura non ha subito lesioni gravi, probabilmente grazie ai guard-rail presenti. Il flusso delle auto fu interrotto per parecchie ore poiché era richiesta l'intervento di un'autogrù per rimuovere i mezzi coinvolti dalla corsia. Pertanto, lungo l'autostrada si sono formati ingorghi considerevoli; queste condizioni hanno influenzato anche la circolazione normale nelle zone limitrofe, obbligando molti automobilisti a prendere vie alternative dopo aver lasciato l'A14 all'ingresso prima di Forlì ed eventualmente riprendendola più avanti rispetto al punto dell'incidente tramite l'uscita successiva.

Luca Ravaglia

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