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Dopo aver subito gravi perdite nei giorni precedenti causate dai nuovi dazi impostati dagli Stati Uniti, dove tassano all'importazione gomme auto fino al 25%, Pirelli riesce comunque a risollevarsi. Il valore azionario parte velocemente come uno sprint ma poi rallenta seguendo il calo dell'indice FTSE MIB, stabilizzandosi intorno ai 4,8 euro, livello più basso raggiunto dall'inizio dell'autunno scorso. Oltre alla sfida delle tariffe commerciali, la società deve anche superare questioni interne relative alla gestione aziendale per prevenire possibili ripercussioni nel vastissimo mercato statunitense dovute alla presenza dello stakeholder CinaChem. Marco Tronchetti Provera, responsabile operativo di alto rango presso Pirelli, è stato ottimistico nelle sue dichiarazioni su Repubblica, sottolineando che stanno attivamente cercando soluzioni conformi agli standard del settore. Egli ha precisato che lo scenario USA resta cruciale per gli obiettivi strategici dell'imperio Bicocca ed hanno bisogno di essere competitivi nello stesso gioco degli avversari globali.

Tronchetti Provera spiega In alcuni stati americani come l'Alabama e la Virginia si registrano preoccupazioni riguardo alla presenza di Sinochem, che al momento possiede il 37% delle azioni della società di pneumatici, mentre Camfin ne detiene solo il 26,4%. «Stiamo ora negoziando con la Georgia, dove è già operativo uno dei nostri impianti industriali ed emergono anch'essi le medesime preoccupazioni» precisa Tronchetti. Egli sta discutendo con i partner statunitensi da più di un anno - ovvero ben prima dell'imposizione dei dazi commerciali - allo scopo di incrementare la nostra capacita produttiva sul territorio americano. "È fondamentale essere presenti sia negli USA che nella Cina" commenta Tronchetti sottolineando che questa annata celebra i venti anni di attività della Pirelli nell'Asia orientale.

Sarà quindi occasione Per celebrare la presenza del gruppo nella provincia dello Shandong dal 2005, "dobbiamo rimanere presenti nel mercato globale, come abbiamo sempre fatto, per il beneficio di tutti i nostri interessati." Possediamo un vantaggio dato che da molti anni adottiamo una strategia "locale per locale": ciò che producevamo in Cina era principalmente destinato alla Cina stessa, mentre quanto prodotto in Brasile veniva soprattutto rivolto al Brasile, e così avviene nelle altre regioni.

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