
L'Italia si duplica nell'autostrada degli errori ambientali europei riguardo alle auto elettriche plug-in. Saranno tassate Come reddito derivante dall'attività lavorativa vengono considerate le ricariche effettuate in casa o presso colonne pubbliche da parte dei dipendenti che utilizzano veicoli electrici ed ibridi "plug-in" di proprietà dell'azienda. Il risultato è che gli autoveicoli misti, dotati contemporaneamente di un motore a combustione interna ed uno elettrico - oggetto della proposta europea per esonero dalla totale cessazione degli alimentatori a benzina entro il 2035 - potrebbero duplicare la loro possibilità di emissione. effetto negativo sull’ambiente. Vediamo perché.
L’Europa, come già rivelato da smartlink.biz.id , aveva già introdotto una proposta completamente opposta ai suoi obiettivi ecologici: consentire al lavoratore dipendente affiancato da un'auto ibrida di essere rimborso per entrambi i tipi di alimentazione, ossia il combustibile e le ricariche, continua ad incentivare l'utilizzo delle fonti non rinnovabili. rifornimenti Da elettroni alla presa, che assicurano una gestione efficace del consumo totale e delle corrispondenti emissioini, ma comportano alcune inconvenienti relativi alle operazioni di ricarica.
Il risultato? Se le auto ibride plug-in non vengono caricate periodicamente, possono effettuare un consumo maggiore ed inquinare di più rispetto alle vetture alimentate esclusivamente da motori a combustione interna. Pare che l'Europa stia ignorando questo aspetto, benché Bruxelles debba ancora stabilire una posizione finale al riguardo. In Italia potrebbe verificarsi uno sviluppo negativo dell'effetto boomerang.
La Revenue Agency è stata consultata su nuovo regime fiscale Diverse categorie di veicoli automobilistici assegnati ai dipendenti hanno porto la questione alle autorità competenti, le quali hanno esaminato le leggi vigenti sul tema e stabilito un regolamento che tuttavia comporterà risultati non desiderabili.
Balancing tra premi e sanzioni
Le aziende riceveranno incentivazioni significative per ottimizzare il rapporto tra spese ed utilità ai danni degli impiegati, promuovendo la transizione verso autoveicoli completamente elettrici. Attualmente, questo assegna un'imposta pari allo 0,1% delle spese sostenute per ogni chilometro percorsi, con un limite annuo di 15 mila chilometri per le vetture interamente alimentate da energia elettrica. Per quanto riguarda invece gli hybrid plug-in, tale aliquota si eleva fino al 0,2%. In entrambi i casi, tali percentuali sono notevolmente inferiori alla quota dello 0,5% applicata alle automobili a benzina o diesel.
Automobile elettrica? Il solo modo per farla funzionare è ricaricarla. Di conseguenza, anche pagando le tasse sull'incasso come stabilito, non ci sono grandi lamentele. Per quanto riguarda un'autovettura ibrida rechargeable, i dipendenti adatteranno velocemente questo sistema. Questo consentirà, se il regolamento attualmente in elaborazione sarà mantenuto, di giocare davvero sporco . Interrompiamo gli approvvigionamenti di benzina o gasolio, che comunque saranno completamente ripagati dalla compagnia quando (proprio come accade in moltissime situazioni) pure le spese per il combustibile sono incluse nel beneficio. Tuttavia, come era da aspettarsi, niente ricariche Che qui in Italia rimangano tuttavia le più elevate del continente (con una maggiorazione anche rispetto al dazio applicato sul reddito dell'affidatario), ma che permettono ugualmente alla nostra attuale auto ibrida di ottimizzare lo scambio tra il motore a combustione interna e quello elettrico, assicurando così reali vantaggi economici, riduzioni dei consumi ed un minor impatto ambientale.
Si sta cercando delle regole per la nuova situazione.
Un espediente utilizzato dall'impresario automobilistico per evitarne gli aggravamenti a sue spese. In definitiva, è un vantaggio solo per lui poiché l'azienda risulta comunque danneggiata e sarà costretta ad assumerne le spese. maggiori costi Dallo stesso modo, l'uso del combustibile di un'autovettura mai utilizzata per dimostrare i suoi vantaggi energetici rappresenta una sorta di duplice autolesionismo sulla reputazione ambientale della nostra nazione.
È colpa della Agenzia delleEntrate? Molti specialisti fiscali notano che l'energia elettrica dovrebbe essere considerata simile al carburante, essendo giò inclusa nei calcoli del forfait per la tassazione. Pertanto, il risarcimento dei relativi costi non dovrebbe incrementare il reddito imponibile degli impiegati. Bisogna precisare che la Agenzia si limita solo ad interpretare le regole esistenti ed applicarle. applicare le norme Il governo e il parlamento ne danno nuovamente prova, evidenziando "un'evidente mancanza di consapevolezza del legislatore riguardo a un mondo sconosciuto", commenta Gian Luca Pellegrini, direttore della prestigiosa rivista specializzata Quattroruote. Si rende necessaria una modifica delle politiche attuali.